viernes, 14 de mayo de 2010

Gaetano Basile e la cultura gastronomica siciliana

a cura di Luigi Farina


Gaetano Basile, palermitano DOC, giornalista, scrittore, autore di testi teatrali, fine narratore, ma sopratutto ricercatore appassionato di tutto quello che è cultura e tradizione popolare, sopratutto nel settore enogastronomico. Ha svolto attività giornalistica e televisiva, divulgando tutto ciò che è cultura siciliana, tanto da meritarsi diversi premi. Vive e lavora a Palermo, dirige la rivista di etnoantropologia "Il Pitrè" e collabora con numerose testate nazionali ed estere.


In questo spazio Gaetano Basile ci offrirà i suoi contributi per darci la possibilità di conoscere meglio la cultura eno-gastronomica siciliana, e palermitana in particolare, parlandoci dell'origine delle pietanze che hanno reso famosa la cucina siciliana, o di quelle a volta meno conosciute, che andrebbero riscoperte, raccontandoci la loro storia e come si sono trasformate nel tempo.


Spaghettitaliani

La carne nel mondo arabo

Nella tradizione popolare ed in letteratura, le pietanze di carne sono sempre state considerate delizie riservate a ricchi e nobili. L’alimentazione del popolo era costituita da preparazioni sostanziose a base di legumi, cereali e verdure. Così avveniva – ed avviene – nel mondo arabo e nell’intero bacino mediterraneo islamico. E così succedeva pure in Sicilia.... leggi intero articolo


I vini DOC delle province siciliane: Trapani

E’ la provincia siciliana che viene da un passato enologico millenario e ha di fronte un futuro assai felice. Da sola si presenta con il 45% del “Vigneto Sicilia” e con il primato di area vitata più estesa d’Italia. La filosofia della qualità sta facendo proseliti fra i giovani produttori che offrono ottimi vini a buon prezzo.... leggi intero articolo


I vini DOC delle province siciliane: Agrigento

Provincia fatta di sole, di mare e di cieli azzurri che trasforma il succo linfatico della vite in colore vivace, profumo balsamico, sapore mediterraneo. Questo offre la provincia di Agrigento. Basta sapere sfruttare opportunamente questi doni della natura per produrre vini di grande qualità.... leggi intero articolo


I vini DOC delle province siciliane: Caltanissetta ed Enna

Sono queste zone emergenti, e spesso magari sommerse, per la incredibile varietà di suoli e di climi che offre la Sicilia. Ci sono zone dove la vigna è stata cancellata del tutto preferendo altre più redditizie coltivazioni. Poi, improvvisamente si sono scoperte grandi potenzialità.... leggi intero articolo


I vini DOC delle province siciliane: Siracusa e Ragusa

Più Siracusa che Ragusa per una questione di terre. Più vocate alla vite quelle siracusane, mentre le terre iblee restano più idonee alla pastorizia, all’allevamento, ai carrubeti.... leggi intero articolo


La cucina delle province siciliane: Messina

E’ città accogliente Messina. Anzi è la prima città siciliana che si presenta ai visitatori sbarcati dal Ferry boat. Fa capire subito che trae dal mare ispirazione e cucina con le sue delizie gastronomiche. Ma non solo. Il risotto alla peloritana, la pasta stufata con i pecorini dei Nebrodi, il bucatino con il cavolfiore bianco e le prugne nere vi ricorderanno l’interno con i solenni Nebrodi. Naturalmente avrete da scegliere tra la sfilza di sughetti di pesce con cui condire non solo spaghetti, ma anche ottimi risotti.... leggi intero articolo


La cucina delle province siciliane: Catania

Provincia contadina vissuta all’ombra del vulcano. Così si rivela la provincia di Catania nella sua cucina popolare di tradizione improntata alla massima semplicità. L’espressione più tipica resta la “scacciata” che vede soltanto l’olio e il sale. In edizione più agiata è prevista la presenza di olive o un ripieno di verdure o di formaggio. Accanto c’è la nobilissima città di Catania con i suoi abitanti. Ne risente subito la cucina cittadina perché il catanese ci mette tutta intera la sua esuberanza, la gioia di vivere, l’allegria, il senso dell’ospitalità.... leggi intero articolo


La cucina delle province siciliane: Palermo

Cucina d’immagine quella palermitana, segnata da una impronta aristocratica che si rivela nella ricchezza dei sapori e nelle combinazione dei gusti. A cominciare dagli antipasti che sono un vero arcipelago saporito. Sapori d’ingresso, preludio a raffinatezze da Monsù. La regina è la caponata di melanzane con quell’agrodolce che ci arriva dritto dritto dalla cucina di corte della Persia preislamica. E poi le frittelle di carciofi, fave e pisellini profumati di aceto per stuzzicare l’appetito. Tuffatevi pure nel mare delle “panelle” di ceci, “cazzilli” di patate, gamberetti marinati, tiepide insalatine di mare, tortini di verdurette, mille cose sottolio.... leggi intero articolo


Il Moscato Netino vino da Papa

I vini siciliani godono di grande prestigio. Dopo un periodo di sofferta frustrazione d’immagine legata a cause diverse e non solo qualitative, i vitivinicultori siciliani hanno dato vita a una nuova era bacchica. Un vero rinascimento. La nostra è isola di sole, di mare e di cieli azzurri che trasforma il succo linfatico della vite in colori, profumi e sapori. Capaci di produrre miracoli apprezzati in tutto il mondo. Non dimentichiamo che al nostro marsala vennero riconosciute inattese virtù terapeutiche quando, durante il proibizionismo in USA, fu importato con l’etichetta “Hospital Size”.... leggi intero articolo


La guastedda con la milza

Quel panino morbido ricoperto di sesamo da cui fuoriescono straccetti di carne, fili sottili di caciocavallo, e gocciolante di bave di strutto bollente, è la follia gastronomica dei palermitani. E’ da mangiare rigorosamente con le mani giacché i rebbi di una forchetta non saprebbero cosa infilzare esattamente in quella grande confusione che vi regna fra polmone, milza, cartilagini, ricotta e caciocavallo.... leggi intero articolo


Babbalùci di Sicilia: delizia di baroni e villani

Ziti a vasàri e babbalùci a sucàri nun pònnu mai saziàri” che sarebbe un italico “innamorate da baciare e lumachine da succhiare non possono mai saziare”. Con il termine “babbalùciu”, al singolare, dal greco arcaico “boubalàkion” che sta per piccolo bufalo per via delle corna, si intende la Helix pisana, piccola e biancastra, che è comunissima sopratutto nei dintorni di Palermo e Trapani.... leggi intero articolo


Babbalùci di Sicilia: delizia di baroni e villani

Ziti a vasàri e babbalùci a sucàri nun pònnu mai saziàri” che sarebbe un italico “innamorate da baciare e lumachine da succhiare non possono mai saziare”. Con il termine “babbalùciu”, al singolare, dal greco arcaico “boubalàkion” che sta per piccolo bufalo per via delle corna, si intende la Helix pisana, piccola e biancastra, che è comunissima sopratutto nei dintorni di Palermo e Trapani.... leggi intero articolo


La Cucina siciliana all'epoca dei Florio: Le crêpes

Dalla seconda metà dell’Ottocento ai primi del Novecento la cucina siciliana risentì della presenza dei Florio, grazie a una ventata di ricchezza, e pure dei rapporti culturali e di lavoro con l’Europa intera. Erano calabresi i Florio che a Palermo fecero fortuna con il mercato delle droghe e spezie.... leggi intero articolo


La Cucina siciliana all'epoca dei Florio: La Caponata

Cominciamo dalla salsa agrodolce che nacque da un concetto filosofico religioso. Infatti, nei testi persiani del periodo Sasanide sopratutto, si parla del principio della contrapposizione delle forze del bene e del male e dei canoni dell’armonia applicati ai cibi della cucina d’alta corte.... leggi intero articolo



La Cucina siciliana all'epoca dei Florio: La Cassata

La storiella del pasticciere saraceno che stava mescolando la ricotta di pecora con lo zucchero di canna in un recipiente semisferico di rame detto “qasât”, la racconto a tutti perché ha un suo fascino. Indiscutibile. E da lì, concludo sempre, nacque la cassata.... leggi intero articolo


Intervista a Gaetano Basile di Luigi Farina per la seconda puntata della rubrica I Sapori di oggi navigando della storia: Palermo e i suoi palazzi

Prima parte (Il Centrale Palace Hotel)

Seconda parte (Il Grand Hotel des Palmes)

Terza parte (L'origine della Gastronomia palermitana)


Palermo è ... il pane

Un amico che abita in Francia da molti anni, mi disse che di Palermo gli mancava solo il pane "... sai... la mafalda col cimino sopra ...". E noi palermitani diciamo "buono come il pane" in tempi di crackers e di merendine più latte e meno cacao. "Quelli che mangiano il pane..." disse Omero per distinguere i popoli civili dai barbari che il pane non lo conoscevano.... leggi intero articolo


Palermo è ... il basilico

Un piatto di spaghetti al pomodoro senza le foglioline di basilico, scusate, ma è come una "bella senz'anima"... "Ocymum Basilicum" in latino, ma "Basilikòs" per i greci: pianta regale, degna di un re. E noi siciliani come "basilicò" l'abbiamo accettato nella nostra lingua.... leggi intero articolo


Palermo è ... Grand Hotel et des Palmes

Sull'elenco telefonico di Palermo alla voce "alberghi", risulta stampata come il vostro o il mio cognome e nome, non è neppure in grassetto. Un tocco snob tutto palermitano se si considera che alberghettí di seconda categoria occupano "spazi" da mezza pagina e magari a colori. Oggi è al civico 398 di Via Roma. Ma solo da poco.... leggi intero articolo


Palermo è ... il fico d'India

Autunno è tempo di migrare scriveva il poeta. Per noi palermitani, invece, è tempo di fichi d’India. Questo “mostro botanico” come venne definito, fu scoperto da Hernando Cortes nel 1519 in Messico; furono quei mascalzoni dei “Conquistadores” i primi europei a godere delle delizie di quei frutti.... leggi intero articolo


dal sito di Gaetano Basile by www.spaghettitaliani.com



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